Meditazione (neo)platoniche e cristianismi indiretti: 'beatifico' e 'beatificus' in Agostino

In Agostino, il verbo 'beatifico' presenta, rispetto alla lingua della Scritture, un duplice ribaltimento semantico, che va nella direzione di una tecnicizzazione del suo significato: il valore di 'rendere' prevale nettamente su quello di 'dichiarare felice'. Inoltre, l'origine della beatitudo' non...

Full description

Bibliographic Details
Author:Bruna Pieri
Published: S.n., s.l., 1998
Volume:16
Pages:253-265
Periodical:Lexis
Format:Article
Topic:- Works > Studies on Vocabulary/Themes > Topics - Latin vocabulary > B > Beatificus
- Doctrine > Man > [Doctrine de la connaissance] > [Connaissance humaine de Dieu] > [Vision béatifique]
Status:Active
Description
Summary:In Agostino, il verbo 'beatifico' presenta, rispetto alla lingua della Scritture, un duplice ribaltimento semantico, che va nella direzione di una tecnicizzazione del suo significato: il valore di 'rendere' prevale nettamente su quello di 'dichiarare felice'. Inoltre, l'origine della beatitudo' non appare in alcun modo legata ad una sfera terrena. Facendo di Dio, il 'beatificator', la sola fonte di felicità per l'uomo, Agostino si sente parzialmente debitore a Platone e ai Platonici, di 'beatificus' è con ogni probalità debitore ad Apuleio (Plat. 1, 5).